Fascicolo 1-2 2010 PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
Mercoledì 12 Gennaio 2011 00:00

Copertina RivistaRivista semestrale (1 e 2/2010)
ISSN 0390 - 2439
Autorizz. n. 295/2003 del 7 luglio 2003

Direttore: Vittorio Novelli

Redazione: Maurizio Bufalini, Giuseppe Fiandanese, Rocco Casale, Massimo Nunno


COMITATO SCIENTIFICO
Francesco Fedi (Presidente), Renato Borruso, Giampio Bracchi, Augusto Leggio, Aldo Roveri, Domenico Talia, Guido Vannucchi


SOMMARIO

GIUSEPPE FIANDANESE e VITTORIO NOVELLI: Innovazione e giovani talenti

LUIGI GOLFIERI: SAS High-Performance Computing for Risk: problema risolto, in tempo reale

ROBERTO PANZARANI: L’innovazione come strategia di successo per le imprese

FRANCESCO MARINUZZI: Opportunità ed esigenze nella regolamentazione della professione di informatico: la tutela dei nuovi assets digitali dei cittadini e della società moderna

ISABELLA ISOLA: Crisi come opportunità - Il valore delle persone

ANTONIO PIVA e ATTILIO RAMPAZZO: Continua evoluzione delle normative che adottano il modello della Gestione dei Sistemi quale approccio ad una proficua Gestione dell’IT e dell’Informazione

ROBERTO GALLOPPINI: Cloud Computing: definizioni e prospettive

MARIO BOCHICCHIO, GIUSEPPE FIANDANESE e ANTONELLA LONGO: Il Primo Rapporto sui siti istituzionali delle Regioni

RUBRICHE: NEWS, LETTURE

 


 

INNOVAZIONE E GIOVANI TALENTI

Si parla ormai diffusamente di innovazione. La parola “innovazione”, che per anni era rimasta in naftalina, anche se forse maggiormente praticata, ora viene evocata con tutte le complesse implicazioni che ne derivano.

L’innovazione è divenuta un’urgenza, un problema economico, una necessità di cambiamento, un imperativo impellente.

Sull’argomento nascono Forum ed Organizzazioni.

Dobbiamo dire che l’impegno di molti è straordinario ed in alcuni casi determinante, ma non tutto è come vorremmo auspicare.

L’interesse non può che essere positivo, in uno scenario in cui l’innovazione, specie nell’ICMT (comprendendo i media) è continua e diffusa, e ci inonda con strumenti e tecnologie che il più delle volte vengono da lontano.

È questo il punto: di quale innovazione parliamo? Di quella che importiamo o di quella che produciamo e proponiamo sui mercati globali.

Proprio nell’ICMT, così strategico, siamo sommersi di prodotti, soluzioni ed anche metodologie provenienti dall’estero: lo vediamo tutti.

Va bene, considerato che l’acquisizione e l’uso delle nuove tecnologie è determinante per il funzionamento del sistema socio-economico e per il suo sviluppo. Ma, oltre certi limiti, ciò produce un’eccessiva quanto palese dipendenza da altre logiche di mercato, peraltro poco governabili e delle quali in alcuni casi si resta dipendenti: quante volte dobbiamo cambiare un’apparecchiatura o un software, perché lo impone il mercato o perché quei prodotti non sono più supportati (il problema è ancora più vasto se lo vediamo nei suoi scenari futuri).

È quindi auspicabile che l’innovazione ICMT abbia anche una nostra presenza strategica sui mercati globali.

E per fare questo occorrono talenti, ricerca, capacità imprenditoriale e un adeguato Sistema Paese.

Il talento, come la ricerca e l’innovazione sono fra l’altro un’energia di grande valore, per un Paese notoriamente debitore verso l’estero dal punto di vista energetico.

Chiaramente anche in questo settore non mancano centri di eccellenza in Italia. Ma la via dell’innovazione è anche cosparsa di ostacoli, è noto.

Non vogliamo entrare maggiormente in queste problematiche, ma riteniamo che una chiara volontà politica nazionale in questo campo, non potrebbe che migliorare la situazione. E non mancano peraltro i settori dell’ICT, in cui l’Italia potrebbe svolgere un ruolo primario.

Certamente l’Europa sta operando in vari modi per dare un impulso a questi settori, anche se attraverso procedure complesse, che, pur riconoscendone la necessità, a volte non aiutano.

Gli ultimi interventi, come anche precedenti, del VII Programma Quadro sull’ICT vanno in questa direzione.

Valide sono le finalità, ad esempio, del Bando ICT Call 2011, che prevede la presentazione di proposte di ricerca sulle Information and Communication Technologies, con l’obiettivo di generare nuove conoscenze, nel campo della ricerca, attraverso le PMI e gli Enti pubblici, in settori di grande interesse come: Internet del futuro, robotica, salute e benessere.

Analogamente Innovact Campus Award 2011, che si rivolge invece a tutti gli studenti e giovani ricercatori su nuovi progetti imprenditoriali presentati.

Proprio i giovani, che negli ultimi anni sono stati artefici di cambiamenti epocali, con una visione del tutto nuova del web e delle sue possibilità.

Su queste strade aperte e un po’ rivoluzionarie bisognerebbe avere maggiormente il coraggio di camminare.

L’Inforav, che trae origine da un’epoca pionieristica ed innovativa dell’ICT, con realizzazioni che ebbero un eco internazionale come l’Italgiure o le prime banche dati al mondo, in campo turistico-culturale (Enitel), non può mancare in questo campo dell’innovazione, sia attraverso la continua azione di diffusione della cultura dell’ICT, sia, da qualche anno, con iniziative di promozione dei migliori laureati e delle loro idee tramite lo stesso ICT.

Con mezzi diversi e in tempi non facili, l’Inforav cerca di dare il suo contributo in questo settore. Sistemi in rete come Pubblitesi e Pubbliscienze, ma anche altri progetti in corso di sviluppo, sono realizzati per i giovani, per il talento e per l’innovazione.

Ci fa indubbiamente piacere ricevere tante attestazioni dai giovani migliori autori, che pubblicano le proprie tesi di Laurea o di Dottorato o le recensioni di propri articoli scientifici nei due sistemi, messi a disposizione delle Università italiane. Un primo motivo di distinzione e anche un po’ di orgoglio per questi giovani di talento, per le loro idee e studi innovativi.

E ci fa anche piacere che molti Professori aderiscano all’iniziativa, certificando il valore delle tesi nelle Commissioni d’esame. In epoche di contrasti o di rapporti dettati dal tornaconto e da relazioni di interessi, è un lume di speranza.

I sistemi, ciascuno realizzato peraltro con tecniche innovative per l’epoca, stanno contribuendo a ridare valore alle tesi, a riproporre il giudizio distintivo della “dignità di stampa” e soprattutto ad evidenziare le caratteristiche di innovazione ed originalità delle tesi stesse.

Non è poco, considerati i costi bassissimi con cui il tutto è stato sviluppato e viene gestito. E ne torna in vari modi un’immagine positiva per l’Inforav ed i suoi Associati, e ciò non può che contribuire a rafforzarne il valore, nell’insieme di azioni svolte dall’Istituto.

Certo non sono tutti “petali di rose”. Progetti culturali e sociali del genere passano per scetticismi, indifferenza e a volte contrarietà.

Non possiamo che ringraziare chi ci ha sostenuto, fin dall’inizio, come l’AICA, la Fondazione Cassa di Risparmio di Roma e lo stesso MIUR, ma vorremmo più Istituzioni in questi progetti, peraltro così attuali, e per questo seguitiamo ad operare con pazienza.

GIUSEPPE FIANDANESE
VITTORIO NOVELLI

Ultimo aggiornamento Domenica 13 Febbraio 2011 12:28