L’Inforav nasce dai grandi progetti IT in cui l'Italia occupava negli anni '70 una posizione di rilievo nel contesto internazionale, non solo con Olivetti (esempio ovviamente di grande valore) ma anche con le prime piattaforme mondiali in settori come l'informatica giuridica , il turismo, la cultura, ecc.

Posizione confermata anche da grandi congressi internazionali che in questo settore richiamavano esperti da tutto il mondo, US e Cina compresi.

Com'è noto questa situazione si è gradualmente ribaltata fino a creare un quadro di sempre maggiore "dipendenza" e di assenza anche europea di leaderschip o comunque di riferimento tecnologico. Un percorso pericoloso che l'Inforav ha da anni cercato di evidenziare e che considerato l'ormai quasi totale condizionamento di tutti i settori dall'IT crea il rischio di un graduale declino della stessa cultura italiana ed europea sugli scenari globali.

Del resto abbiamo spesso evidenziato che mentre giovani e giovanissimi americani (a cui va dato il giusto merito) proponevano e imponevano al mondo soluzioni IT uniche e rivoluzionarie senza nessun "tavolo di concertazione", in Italia riuscivamo a creare una frammentazione totale, ora ben difficile da recuperare.

Senza entrare nel merito, va comunque detto che tale processo ha avuto numerose origini fra cui non da ultima una mancanza di visione strategica da parte delle classi dirigenti e politiche del Paese.

Ciò ha comportato una sempre maggiore difficoltà a governare i cambiamenti se non derivanti da quelli imposti dall'estero, snaturando il ruolo delle stesse figure tecniche ed esaltando viceversa più le funzioni di tipo commerciale, normativo, amministrativo, ecc.

L'Inforav, anche se con alterne vicende, ha cercato di mantenere i propri obiettivi statutari o che per storia la ponevano come un utile supporto ad uno sviluppo nazionale ed eurpeo dell'IT.

Del resto fare oggi innovazione implica la necessità di dover affrontare un quadro enormemente più complesso che in passato e soprattutto nel quale le inerzie e i campi di interesse sono diversi.

L'Istituto ha qundi seguitato ad esprimere, spesso "in minoranza", un adeguato grado di innovazione strategica, adeguandola alle necessità, che si sono peraltro ultimamente profilate, di raggiungere almeno in parte quella "sovranità" e "indipendenza" tecnologiaca, più volte espresse dagli stessi vertici nazionali ed europei.

La struttura dirigente dell’Istituto può mettere a disposizione esperienze dirette, tutte a livello apicale, a cui si aggiungono ovviamente quelle dei Soci, acquisite su progetti particolarmente rilevanti in ambito nazionale e internazionale, fra cui (se ne riportano solo alcuni):

  • la CIE (che si è affermata come uno dei migliori progetti europei del settore)
  • la Fatturazione elettronica
  • lo Spid
  • Normattiva
  • in campo sanitario: i Bollini farmaceutici, le Ricette mediche informatizzate, il sistema completo di Tracciatura dei farmaci (per quanto riguarda il Fascicolo sanitario nazionale unificato furono avanzate proposte fin dagli anni '80 che hanno tuttavia sempre incontrato difficoltà)
  • fino alle prime Banche dati al mondo nel settore turistico-culturale (Enitel), il Portale UNPLI Unione Pro Loco d’Italia, ecc..

Fra i progetti sviluppati e gestiti direttamente e indirettamente dall’Inforav e ora operativi, si citano in particolare:

  • PubbliTesi (www.pubblitesi.it), la Banca dati nazionale che raccoglie e diffonde le migliori Tesi di laurea magistrale e di dottorato di ricerca certificate dagli Atenei italiani,  realizzata e gestita dall’Inforav, in collaborazione con il CNR e con il patrocinio del MIUR e di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. Il sistema ha un particolare valore fra l’altro dal punto di vista della promozione del “merito”. Sono in corso sviluppi di interesse nazionale ed europeo per portare i Temi fondanti della UE al centro di Pubblitesi.
  • Ablio e Ablio Conference (www.ablio.com), una piattaforma di interpretariato on line, che consente in qualsiasi parte del mondo, con qualsiasi device (dal cellulare, al PC, alle sofisticate attrezzature utilizzate nelle Sale Congressi), di disporre di servizi di interpretariato mono o plurilingue sia automatici che professionali. Il sistema è stato sviluppato interamente in Italia e si sta diffondendo in alcune aree strategiche del mondo fra cui US, Sud America, Inghilterra, Giappone. Ablio è fra l’altro uno strumento molto importante dal punto di vista dell’internazionalizzazione delle Imprese, nel campo delle relazioni internazionali (di particolare utilità per supportare il made in Italy) ed è considerato anche di particolare interesse dalla UE.

 

Gli obiettivi di interesse generale, perseguiti dall’Inforav negli attuali scenari della globalizzazione e della transizione digitale.

L’ICT sta modificando il mondo, questo è noto, i nostri modi di vivere, la nostra capacità di relazionarci con gli altri. Purtroppo non si tratta solo di abitudini da cambiare, ma di una estrema competitività globale in cui l’ICT gioca un ruolo fondamentale a volte positivo ma in alcuni casi “disruptive”.

L’Italia ha affrontato questo importantissimo tema in maniera disattenta e spesso errata, ma anche per l’Europa valgono analoghe considerazioni, tanto che di recente va sempre più emergendo la necessità di riaffermare, come detto, una “sovranità” o meglio una maggiore indipendenza tecnologica della UE, più volte espresse dai Vertici istituzionali, sia nazionali che europei. L'Inforav per statuto e storia si muove proprio in questa direzione non tanto dal punto di vista promozionale quanto dei possibili contributi progettuali e attuativi, oggi in linea con gli indirizzi e le partnership previste dal PNRR.

L’Inforav nei suoi studi e approfondimenti ha evidenziato le numerose difficoltà, che hanno contraddistinto l’approccio del Paese allo sviluppo ICT.

Uno dei principali problemi è quello dell’estrema frammentazione, in cui si è sviluppato l’ICT pubblico, con gravi conseguenze, fra cui un disallineamento fra i diversi sistemi, una forte complicazione nei rapporti con imprese e cittadini, una moltiplicazione dei costi, una maggiore attrattività, per le nostre Imprese ICT, del mercato interno rispetto a quelli globali, una forte diffusione di strumenti e piattaforme estere (per le quali non sussiste ovviamente nessuna contrarietà) e una corrispondente assenza dell’ICT nazionale dai mercati internazionali.

Questo è molto rischioso e già attualmente sta generando difficoltà economiche o addirittura tendenze alla “desertificazione” in aree importanti e strategiche del nostro sistema come il commercio, mentre anche il turismo, le strutture alberghiere, ecc., sempre più dipendenti da piattaforme estere.

Rimandando ad elaborazioni più particolareggiate sulla tematica, si elencano alcuni dei progetti strategici di grande interesse nazionale, a cui l’Inforav sta lavorando e per i quali mette a disposizione studi, o anche reti di relazioni e accordi, prototipi funzionanti o piattaforme già operative.

Di tali linee strategiche sono state messe al corrente le principali Istituzioni, fin dalla fase di avvio della Transizione digitale, e sono stati messi a punto anche accordi di valore strategico con il CNR come con Infocert, mentre altri sono in corso di definizione. Si tratta di attività che spesso sfuggono alle strategie nazionali, da svolgere in quell’area pubblico-privato, di cui l’Inforav può contribuire a costituire un punto d’incontro e che si riportano di seguito in breve sisntesi.

  1. Creazione di un Polo di competenze pubblico-privato, costituito possibilmente da IPZS, SOGEI, INPS, INAIL ed eventuali altri Soggetti (con compiti separati), a cui affidare fra l’altro un’azione progettuale, di governance e di supporto in settori strategici e di interesse generale fra cui anche il graduale rilancio dell’ICT nazionale nel mondo.
  2. Progetto di integrazione dei processi nella PA, studiato per essere realizzato con strumenti di assoluta avanguardia ma anche interfacciabili con l’esistente.
  3. Progetto di ottimizzazione del SSN, con particolare riferimento allo sviluppo della Telemedicina, dell’Assistenza domiciliare, all’introduzione del Fascicolo sanitario (l’Inforav ne fu promotore fin dagli anni ’70 - ’80 incontrando tuttavia molte difficoltà), all’integrazione e ottimizzazione dei processi e alla minimizzazione dei costi.
  4. Progetto Cruscotto Italia. Molto innovativo e con un grande potenziale di coinvolgimento e miglioramento per il Paese.
  5. Progetto Cultura, Turismo, Made in Italy, con una Piattaforma prototipale molto innovativa e strategica, già realizzata.
  6. Progetto globale per uno sviluppo sostenibile, con un’importante componente riguardante il contrasto ai cambiamenti climatici, capace di contribuire ad un nuovo corretto sviluppo mondiale sotto la guida europea e italiana.
  7. Progetto di interpretariato globale (Ablio e Ablio Conference). Strategico per il Paese, già operativo, da rafforzare e ampliare.
  8. Canale TV per la PA e il mondo imprenditoriale.
  9. Progetto di semplificazione degli iter giudiziari e dell’Ordinamento normativo nazionale.
  10. Progetto di promozione del merito in campo universitario attraverso le migliori Tesi di Laurea (Pubblitesi), già operativo da integrare e ampliare.

Queste linee strategiche di sviluppo sono state approvate dal Consiglio Direttivo dell'Istituto e fanno parte di accordi quadro firmati con Enti e Aziende come CNR, Infocert ed altri, e in particolare di un lungo rapporto di collaborazione con il CDTI di Roma che, per l'ampia capacità professionale che rappresenta e soprattutto per la lungimirante guida ed i legami etici e strategici che hanno sempre caratterizzato i rapporti con l'Istituto, costituisce un  fattore essenziale in questo impegno di cambiamento.

Tutti i progetti, innovativi e strategici (per i quali l’Inforav mette a disposizione competenze, relazioni, prototipi, piattaforme già a regime, ecc.), sono stati accolti con particolare interesse dalle Istituzioni, anche se gli indirizzi successivi nel settore ICT, soprattutto in ambito PNRR, sono andati verso una massiccia diffusione delle tecnologie esistenti, considerati anche i tempi brevissimi a disposizione. Si ritiene tuttavia che si possano riprendere alcune delle soluzioni di interesse nazionale proposte, affiancandole a costi contenuti al piano più ampio PNRR, con una visione strategica indirizzata ad una maggiore presenza italiana sugli scenari altamente competitivi globali nel campo delle nuove tecnologie. E’ ciò che peraltro richiedono migliaia di tecnici di grande valore, ambiti da altri Paesi e costretti ad andare all’estero per esprimere le propria capacità.

 

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